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generazione Z e lavoro: come attrarre i talenti più giovani

Investire sui giovani non è solo uno slogan, ma la strategia migliore di cui le aziende dispongono per crescere, innovare e acquisire vantaggi competitivi rispetto alla concorrenza. Per farlo occorre assicurarsi, prima di altri, i migliori talenti delle nuove generazioni che si affacciano sul mondo del lavoro. Ma come deve agire un’azienda per rendere maggiormente attrattivo il proprio brand ai loro occhi?

L’Employer Brand Research 2024 di Randstad, un sondaggio indipendente con quasi 173.000 rispondenti e 6.084 aziende intervistate in tutto il mondo, di cui 6.774 persone in Italia, ha dato risposta a questa domanda, analizzando gli aspetti che rendono un’organizzazione attrattiva e differenziandoli in base all’età dei potenziali candidati.

In questo articolo, in particolare, ci concentreremo sulla cosiddetta generazione Z, quella che comprende i giovani post-millennials, di un’età compresa indicativamente tra i 18 e i 24 anni.

Scopriamo qual è il profilo di questa categoria di lavoratori, quali sono le loro preferenze e quali gli aspetti dell’Employer value proposition (Evp) ai quali danno maggiore importanza. Ecco quanto emerso dall’indagine.

generazione Z: le caratteristiche.

La generazione Z segue quella dei Millennials. Vi rientrano i nati tra la seconda metà degli anni ‘90 e la fine degli anni 2000. L’uso massiccio della tecnologia, e in particolare dei social media, è uno degli aspetti più rilevanti in assoluto in questa fascia di popolazione. Non a caso si parla comunemente di nativi digitali.

Per questa ragione, proprio la tecnologia e le competenze digitali giocano un ruolo cruciale nei processi di socializzazione dei più giovani, a tutti i livelli: da quelli più informali, come le relazioni amicali, ai rapporti lavorativi.

Questi giovani sono cresciuti in un mondo costantemente connesso, con accesso immediato a informazioni e comunicazioni globali. La loro familiarità con la tecnologia non solo influenza le loro abitudini sociali, ma anche le loro aspettative lavorative.

Un altro aspetto distintivo della generazione Z è l’attenzione verso tematiche sociali e ambientali. Questi giovani lavoratori preferiscono aziende che dimostrano un impegno concreto verso la sostenibilità e la responsabilità sociale. Sono motivati da impieghi che permettano loro di fare la differenza e di contribuire a cause più grandi. Sono molto attenti all’autenticità delle imprese e delle loro azioni; cercano trasparenza e coerenza tra i valori dichiarati e quelli effettivamente praticati.

Le aspettative di questa generazione riguardano anche l’equilibrio tra lavoro e vita privata. La generazione Z dà grande importanza al benessere e alla qualità della vita, preferendo aziende che offrono flessibilità lavorativa, come il lavoro da remoto o orari flessibili.

Inoltre, la generazione Z, essendo cresciuta in un’era di gratificazioni istantanee, preferisce ambienti di lavoro dove il feedback è frequente e trasparente, per migliorare continuamente e sentirsi valorizzata. I giovani che appartengono a questa generazione tendono a prediligere percorsi di carriera che offrono opportunità di crescita rapida e sviluppo professionale continuo. Vogliono sentirsi parte di un’organizzazione che investe nel loro futuro e li aiuta ad acquisire nuove competenze.

La generazione Z è per la maggior parte figlia della generazione X ed è composta, indicativamente, da giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni. Per questa ragione andrà, inevitabilmente, a costituire una fetta importante della forza lavoro dei prossimi anni, costringendo le aziende a rivedere tutte le proprie strategie di recruiting.

Ecco perché è così importante conoscere questa generazione, investire sull’Employer branding e adattare le proprie strategie di reclutamento in base alle esigenze, ai bisogni e alle aspettative di questo specifico target.

perché si chiama generazione Z?

Il termine “generazione Z” è stato scelto semplicemente perché in ordine alfabetico segue le lettere X e Y, utilizzate per le due generazioni precedenti.

La scelta del nome, però, è legata anche alla necessità di rappresentare un nuovo inizio o una svolta rispetto alle generazioni precedenti. I Baby Boomers, la generazione X e i Millennials hanno ciascuno segnato periodi storici e socio-culturali specifici e la generazione Z rappresenta un’epoca di transizione tecnologica senza precedenti, dove Internet, i social media e gli smartphone sono sempre esistiti, portando a cambiamenti significativi nelle modalità di comunicazione, apprendimento e lavoro.

Gli appartenenti alla generazione Z sono detti anche “zoomer”, perché sono stati costretti a trasferire sulle piattaforme digitali una parte della loro vita durante la pandemia. Da qui una delle ulteriori ragioni della “z” ad essi attribuita. Si dice anche che quest’ultimo attributo sia stato scelto perché zoomer fa rima con “boomer”, il nome della generazione più “anziana” che i più giovani si divertono a prendere in giro con l’espressione “ok boomer”.

La generazione Z è anche chiamata “iGen” o “iGeneration”. Il prefisso “i” lascia spazio all’interpretazione, ma per la maggior parte degli studiosi sottolinea il loro profondo legame con la tecnologia e il mondo digitale. Cresciuti durante l’era dell’informazione, i membri di questa generazione hanno sviluppato competenze uniche nel multitasking digitale e sono considerati nativi digitali per eccellenza.

generazione Z: lavoro.

L’Employer Brand Research 2024 di Randstad mette in luce cosa cercano i potenziali dipendenti in base alla generazione di appartenenza. È interessante osservare le differenze, piuttosto significative, tra le diverse fasce di età.

Per la generazione Z le priorità nella scelta del datore di lavoro sono le seguenti:

  • equilibrio lavoro-vita privata;
  • atmosfera di lavoro piacevole;
  • equità;
  • progressione di carriera;
  • retribuzione e benefit;
  • sicurezza del posto di lavoro.

Per quanto riguarda il primo punto – l’equilibrio tra vita privata e lavorativa – la gen Z si allinea pienamente con il campione degli intervistati che, nel complesso, indipendentemente dalla fascia di età (fatta eccezione per i rispondenti tra i 55 e i 64 anni), indica proprio questo come driver principale nella scelta del posto di lavoro (62%).

Questa generazione pone grande enfasi sulla possibilità di gestire il proprio tempo in modo flessibile, evitando il burnout e potendo contare su un’adeguata qualità della vita. Lavoro da remoto e orari flessibili sono elementi chiave in questo senso.

Il secondo fattore più rilevante per i giovani nella scelta del datore di lavoro è l’atmosfera di lavoro piacevole (61%). La gen Z è alla ricerca di un great place to work in grado di stimolare l’efficienza e la produttività e di favorire il coinvolgimento e la motivazione, generando un circolo virtuoso di energia positiva.

Ciò che distingue nettamente la gen Z rispetto alle generazioni precedenti è il peso dato all’attenzione del datore di lavoro per l’equità, al terzo posto tra i driver di attrattività più importanti per i giovani tra i 18 e i 24 anni (59%). Un indicatore sostanzialmente ignorato dalle altre generazioni e che, invece, i giovanissimi ritengono molto importante.

Questa generazione è infatti caratterizzata da una riscoperta dei valori, dalla voglia di lottare per i diritti e per l’uguaglianza. I giovani sono inoltre molto più aperti e flessibili dei loro predecessori e si aspettano che l’azienda per la quale lavorano rispecchi questa loro mentalità. La gen Z attende di trovare sul posto di lavoro una flessibilità che sia non solo organizzativa ma anche culturale.

La progressione di carriera risulta determinante per la gen Z nella scelta del lavoro (58%) ed è al quinto driver per la totalità degli intervistati (49%). I giovani vogliono sapere chiaramente quali sono le opportunità di crescita e sviluppo offerte dalle aziende. Aspirano a percorsi di carriera ben definiti che offrano possibilità di avanzamento rapido e continuo, permettendo loro di progredire professionalmente e acquisire nuove competenze.

Anche la retribuzione e i benefit sono significativi per la generazione Z (55%). Come la totalità degli intervistati, anche i giovani tra i 18 e i 24 anni ritengono che l’offerta di benefit, insieme ad una retribuzione adeguata, siano tra i criteri più importanti nella scelta di un datore di lavoro.

La sicurezza del posto di lavoro è al sesto posto tra i driver più importanti per la gen Z (53%), mentre è al quarto posto per la totalità degli intervistati (51%). I giovani cercano un ambiente di lavoro stabile che possa garantire continuità professionale e sicurezza economica.

generazione Z: cosa possono fare le aziende.

Per attrarre e trattenere i talenti della generazione Z è indispensabile che le organizzazioni adattino le loro strategie alle esigenze specifiche di questi giovani lavoratori.

Innanzitutto, è fondamentale creare un ambiente di lavoro inclusivo e aperto, dove i dipendenti possano sentirsi ascoltati e pienamente valorizzati. Le aziende sono chiamate anche a implementare piattaforme e canali di comunicazione interna che permettano ai lavoratori di interfacciarsi facilmente con l’azienda.

Inoltre, è importante che le imprese investano in programmi di sviluppo professionale che offrano percorsi di carriera chiari e opportunità di crescita continua. La gen Z è attratta da ambienti di lavoro che offrono formazione di qualità e mentorship perché desidera acquisire nuove competenze e progredire rapidamente a livello professionale.

Un altro aspetto cruciale è la flessibilità lavorativa. Offrire opzioni come il lavoro da remoto e orari flessibili può aiutare a soddisfare il desiderio della generazione Z di bilanciare meglio la vita lavorativa e personale. Le aziende, inoltre, devono anche essere trasparenti e dimostrare un impegno concreto verso la sostenibilità e la responsabilità sociale, poiché i giovani di oggi sono molto sensibili a queste tematiche.

Le organizzazioni devono anche utilizzare la tecnologia in modo efficace, dato che la generazione Z è abituata all’utilizzo quotidiano di strumenti digitali all’avanguardia. L’adozione di software di collaborazione, piattaforme di gestione del lavoro e altre soluzioni digitali può migliorare l’efficienza e rendere l’ambiente di lavoro più attraente per i giovani talenti.

Infine, è fondamentale promuovere una cultura aziendale che valorizzi la diversità e l’inclusione. La gen Z apprezza le organizzazioni che rispettano le differenze e offrono un ambiente di lavoro equo e inclusivo. Questo può essere ottenuto attraverso l’implementazione di politiche di diversity management che promuovano le pari opportunità per tutti i dipendenti.

Per attrarre e trattenere i talenti più giovani e ottenere un vantaggio competitivo sul mercato del lavoro le aziende devono essere disposte a innovare, adattandosi alle nuove generazioni, portatrici di nuovi e più esigenti bisogni, e creando un ambiente di lavoro che sia stimolante e inclusivo.

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