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Contratto part-time: le 3 tipologie principali

In quest’articolo ti spieghiamo come funziona il contratto di lavoro part-time e tutto quello che devi sapere in merito a questa tipologia contrattuale. 

Il contratto di lavoro part-time sta diventando una modalità sempre più diffusa, questo perché le aziende godono di notevoli vantaggi fiscali e perché consente a mamme, studenti e a chi vuole svolgere una doppia attività, molta più flessibilità rispetto ad un contratto di lavoro full-time, questo perché le ore di lavoro di un lavoratore con un contratto di tipo part-time sono minori, come vedremo in questo articolo, di quelle svolte da un lavoratore con un contratto di tipo full-time.

La prima cosa che devi sapere in merito all’orario di lavoro part-time è che è composto da 20 ore settimanali, che sono esattamente la metà rispetto a quelle di un lavoro a tempo pieno, il quale è composto da 40 ore settimanali. 

L’orario di lavoro part-time può essere suddiviso in 3 modalità differenti, per consentire ai dipendenti e alle aziende di scegliere la tipologia contrattuale che meglio si allinea con le esigenze di entrambe le parti; nello specifico:

  • il part-time orizzontale
  • il part -time verticale
  • il part-time misto

Il contratto part-time orizzontale:

Il contratto part-time orizzontale è la modalità più diffusa, le ore sono estese in egual modo su tutti i giorni della settimana, solitamente 4 o 5; dal punto di vista retributivo non ci sono differenze rispetto ad un contatto full-time, la singola ora lavorativa viene retribuita in egual misura.

Come funziona il contratto part-time verticale

Il contratto part-time verticale, a differenza del contratto part-time orizzontale, è intensificato solo in alcuni giorni; ci spieghiamo meglio: il dipendente lavora a tempo pieno solo alcuni giorni della settimana, rimanendo comunque sempre all’interno delle 20 ore settimanali da dover svolgere.

Contratto part-time misto: cos’è e come funziona

Il contratto part-time misto è la tipologia contrattuale meno praticata, anche se nell’ultimo periodo sta diventando sempre più diffusa, sia il dipendente che il datore di lavoro possono beneficiare di maggiore flessibilità. 

 

I diritti di un lavoratore con un contratto part-time sono gli stessi di un dipendente full-time?

Naturalmente, il dipendente che lavora con un contratto a tempo ridotto gode degli stessi benefici di un dipendente inquadrato con un contratto full-time; di seguito l’elenco di alcune differenze tra le due tipologie di contratto:

La paga oraria: in linea con il CCNL di riferimento, sarà la medesima, ovviamente il dipendente full-time guadagnerà di più dato che raggiunge un monte ore superiore rispetto a quello di un dipendente che lavora a tempo ridotto. 

Permessi, ferie e congedi parentali: ad eccezione del part-time orizzontale, che prevede lo stesso numero di giorni di ferie mensili; per quanto riguarda il contratto part-time misto o verticale le ferie vengono maturate in modo proporzionale alle giornate di lavoro effettive.

Assegni del nucleo familiare: gli assegni del nucleo familiare sono proporzionati in base alle giornate di lavoro prestate.

 

È possibile svolgere due lavori part-time?

Sì, è possibile svolgere due lavori contemporaneamente, naturalmente, però, l’ammontare delle ore dei due lavori svolti, non dovrà essere superiori a 40.

 

I dipendenti assunti con un contratto di lavoro part-time possono fare gli staordinari?

Le ore extra per i lavoratori part-time vengono definite supplementari e non straordinarie, possono essere richieste al dipendente ma non devono superare le 20 ore a settimana.

Come avrai potuto leggere in questo articolo, le soluzioni di un contratto part-time sono diverse, ognuna di queste risponde a specifiche esigenze sia dell’azienda che del lavoratore stesso; se stai cercando un lavoro part-time, visita la sezione offerte di lavoro e scopri la posizione che meglio si allinea con le tue esigenze.

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